mercoledì 2 giugno 2010

da prua a poppa in 88 tasti


la sterminata varietà degli orizzonti, delle strade, delle persone. le innumerevoli prospettive dalle quali nascono i tanti punti di vista. e poi ancora voci indistinte, linguaggi sconosciuti, appigli troppo lontani attraverso cui cercare di ritrovarsi.
il messaggio di danny boodman T.D. lemon novecento, protagonista del monologo di alessandro baricco, è il senso di inadeguatezza di fronte ad un mondo che si mostra troppo ampio per essere dominato da un semplice sguardo, troppo complesso per tentare addirittura di viverlo. ma nello stesso tempo risalta la capacità di ritagliarsi una propria dimensione, splendida e impareggiabile, entro gli 88 tasti del pianoforte. un numero finito che può generare però, in nome dell'arte, combinazioni infinite di musica. un'abilità da coltivare e tener stretta attraverso la quale novecento ha saputo anche col tempo “incantare” i suoi sogni.
novecento, nato sulla nave virginian tra i due conflitti mondiali, su quella stessa nave, distrutta dalla guerra, vorrà pure morire, attaccato ad un anelito che è soltanto suo. così, malgrado un inatteso tentativo, non metterà mai piede sulla terra. novecento scopre il mondo tramite i racconti degli emigranti di passaggio: ma egli non lo immagina soltanto, perchè attraverso i loro occhi riesce a “guardare” le cose. e di questo è appagato.
poche pagine per concentrare il caleidoscopio delle paure dell'uomo e il suo inesorabile senso del limite. nessuna morale, invece, che poco si addice alla pura poesia.
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